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      Deh, perchè in tanti studj di drammatizzar il passato, nessuno toglie a ravvivar quelle sante e dotte confabulazioni, che allora dovettero passare a Viterbo fra queste anime pie, nel mentre in Germania straziavansi e a vicenda si bestemmiavano i predicatori del disenso?
      La Vittoria morì poi a Roma uscente il febbrajo 1547, e udimmo come la compiangesse Michelangelo, il quale doleasi d'una cosa, di non averla baciata quando la vide cadavere.
      Proseguendo, noi avremo a indicare altri, per malizia o per leggerezza imputati di eresia: oltrechè questa era divenuta l'accusa che paleggiavasi fra avversarj, con troppo solita slealtà: onde il cardinale di Ravenna scrive al cardinale Contarini: «Sendo questa città parzialissima, nè vi rimanendo uomo alcuno non contaminato da questa macchia delle fazioni, si van volentieri, dove l'occasion s'offerisce, caricando l'un l'altro da nimici»589.
      Federico Fregoso genovese, dottissimo in greco ed ebraico, fu involto nelle vicende della sua patria e della sua famiglia e nelle guerre contro i Barbareschi, adoprato in negozj scabrosi, caro ai migliori d'allora, riordinatore della diocesi di Gubbio, e autore del Pio e cristianissimo trattato dell'orazione. Eppure i Protestanti lo annoverano fra i loro590, ma per frode, avendo fintamente apposto il suo nome all'opuscolo Della giustificazione e delle opere, e alla Prefazione alla lettera di san Paolo ai Romani.
      Il Rucellaj, nelle Api, esponendo la dottrina di Pitagora che tutte le cose sian avvivate da un'anima divina, le corporee come le incorporee, le ragionevoli come le brute, e che da quella provengano le anime nostre e a quella ritornino, continua:


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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