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      Nella Riforma non vedeano che un'altra superstizione surrogata all'antica, talchè la ragione o restava servile al passato, o, rotto ogni freno, usciva sino dal cristianesimo; e fuor d'ogni fede positiva cercava il Dio ignoto. Non Luterani o Calvinisti, sunt ingenia ad contentionem prona et ad placandum difficilia, scrive uno. E Comander: Nos exosos habent magnates nostri propter italos: nam contentiosi sunt et inquieti: ex quacumque re levissima rixam movent: nec doceri a quoquo sustinent, nec a sua pervicacia remittunt; unde nobis sunt oneri.
      Gli storici fanno eco a tali accuse, e anche non è guari il Villers asseriva che gli Italiani sono o teisti o papisti595.
      Vogliasi ammettere che nei nostri fuorusciti non si trova la bassa piacenteria verso la plebe o verso i principi, che deturpa gli scritti di Lutero, ma neppure il merito letterario. In molti paesi la Riforma diede origine o cagione a costituire o sviluppare le lingue vulgari; così fu del romancio fra' Grigioni, del boemo al tempo degli Ussiti, del tedesco colla Bibbia di Lutero, e in gran parte anche del francese coll'Istituzione di Calvino e colle prediche de' suoi. In Italia la lingua avea già raggiunto la sua maturanza; e dei tanti letterati che aderirono alla Riforma nessuno scritto rimase fra i classici; nol meritando neppur la Bibbia del Diodati, sebbene testè adottata dalla Crusca: non avemmo alcuno che portasse lo splendore della rinascenza nel seno della Riforma.
     
     
     
      FINE DEL VOLUME I
      (Aprile 1866)
     
     
     
      INDICE DEL PRIMO VOLUME


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Gli eretici d'Italia
Volume Primo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 608

   





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