«Oh! di quanto bene sarete cagione, e a voi prima, perchè da questi imparerete l'esser vostro, e quanto invano fatighiamo fuori della via di Dio, e a quelli, quando li conforterete, e con amore sovvenirete nelli loro affanni e dolori.
«S'entrerebbe in un lunghissimo ragionamento a volere esporre le molte e buone utilità che da quest'opera usciranno; però le taceremo, essendo per certo che molto più con l'opera stessa la conoscerete, che con parole non si mostrerebbero.
«Però, per parte (di nuovo) di Gesù Cristo crocefisso, si prega la carità vostra, immo a quella per la virtù del suo sangue comanda che la prima e la seconda di quelle grazie sieno da voi esaudite e ad effetto mandate, e Cristo, il quale a queste vi chiama, darà parte in voi e nell'anima vostra, e doneravvi grazia che con pura fede opererete quello che ne comanda.
«Restate nell'amore di Gesù Cristo, al quale col Padre e col Santo Spirito ha onore, gloria et imperio, sempre ne' secoli de' secoli».
«E questo è il tenore della presente lettera, come ho detto, del nuovo modo d'orare, trovato novamente dalli reverendi padri frati de' Cappuccini, e da loro predicato.
«Letta la presente lettera, non si risolvè altro la presente mattina per esser tardi, ma si risalvò a un'altra tornata.
«A dì 3 ottobre 1540.
«Dato dal priore licenza ad ognuno di parlare a bene et utilità della Compagnia etc. Lorenzo di Bernardino cimatore, fatta la debita riverenza, propose che si dovesse fare quattro persone sopra l'ordinare ed ornare la Compagnia nostra per fare la nuova orazione delle quarant'ore, e perchè bisogna fare qualche spesa, che detti quattro fratelli avessero autorità di fare tutte le spese, che bisognassero per detta orazione, e così si deliberò di fare detta orazione».....
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