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      «Aggiungo anco di più, che è impossibile farsi da noi un'opera veramente buona, grata e accetta a Dio se non abbiamo questa viva fede; imperocchè, mentre che l'uomo pensa almanco in parte potere satisfare e meritare da sè, non opera mai in tutto a gloria di Dio, e questo perchè, non sentendo il gran beneficio di Cristo d'essere salvo in tutto solamente per lui, resta sempre in amor proprio e confidenza di sè, però opera per interessi suoi.
      «Ma quando in Cristo sente tanta bontà di Dio, che solamente per Cristo e per grazia crede esser salvo, allora non avendo più causa d'operare per sè, e scoprendosegli supremamente la gran carità di Dio in Cristo, è sforzato a operare non da servo per timor di pena, o speranza di premio, ma da figlio per impeto di spirito e d'amore a gloria di Dio; e queste sono l'opere che gli sono grate. Credo anco e confesso essere una sola universale santa e cattolica Chiesa di Cristo, cioè la congregrazione degli eletti e di quelli che credono in tutto essere giustificati per Cristo. Questo è quello che non può errare, in cose che importino alla salute, stante in essi lo Spirito Santo. E se gli eletti qualche volta cascano, non però periscono, imperocchè Cristo è con essi sempre, e sarà in fin alla consumazione del secolo.
      «Credo anco e confesso, che tutti gli eletti si salvino per Cristo e per mera grazia, e non per alcuna opera loro, nè in tutto, nè in parte; e credere così è l'unica fede, per la quale i veri e buoni cristiani sono differenti da tutte l'altre false fedi, religioni e sêtte.


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Gli eretici d'Italia
Volume Secondo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 728

   





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