Ebbi ancora certe interrogazioni in un fascio che dicevano esser del Valdesio, le quali non apersi mai, e non so che ne sia seguito. Dopo ho sentito molto biasimare detto Valdesio come autore delle eresie di Napoli. Ma per concludere del reverendissimo Polo, monsignor Aloysio Priuli e l'arcivescovo di Salerno credo siano meglio informati della dottrina sua che altri, perchè ho inteso che l'arcivescovo ha veduto molti suoi scritti per correggerli, ed è uomo dotto che potria giudicare al vero; il che non posso io non essendo dotto, nè avendo veduto molte sue composizioni.
Del libro del Benefizio di Cristo.
Molti anni fa le cose della religione in Italia andavano con poca regola, perchè non era istituito l'ufficio della santa Inquisizione e non era ancora ben fondato, e gagliardo, e però in ogni cantone si parlava de' dogmi ecclesiastici, ed ognuno faceva da teologo, e si componevano libri passim, e si vendevano senza considerazione per tutti i luoghi, e molti luoghi erano senza inquisitore, ed in molti l'inquisitori erano di poca portata; talmente che era quasi lecito o tollerato a ognuno fare e dire quanto gli pareva. In questi tempi fu portato un libretto a Modena, intitolato il Benefizio di Cristo, stampato, e se ben mi ricordo mi fu dato da un librajo Picciolino, vestito di Bertino del terzo ordine; credo abbia nome mastro Antonio.
Questo libretto fu letto da me e quasi divorato con grande avidità, perchè mi pareva fosse molto spirituale, e in specie mi ricordo affettuosamente de Comunione, e perchè io aveva prima massima che li libri eretici fossero contrarj a tutti li sacramenti, non mi venne in mente che questo libretto, che parlava sì bene del Santissimo Sacramento, potesse avere qualche male nascosto, e mi rallegrai molto che mi fosse capitato alle mani.
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