Non voglio però affermar in tutto che fosse costui proprio che mi desse il libro, perchè per esser, come ho detto, molti anni, non me ne ricordo preciso, ma non posso ricordarmi che fosse altro, ed io ebbi il libro come ho detto, e me ne rimetto alla verità; nè ancora mi ricordo dopo aver mai più veduto costui, e mi rincresce non mi ricordar il nome, ma era agente, come ho detto, delli Ghisleri o Desiderj.
Delle reliquie dei Santi.
In questo luogo, se mi fosse lecito, pregherò nostro signore volesse informarsi bene delli miei vicelegati, se io attendeva in quel governo alla verità della fede nostra e al beneficio pubblico, di che li miei ordini e gride, etiam nelle cose della religione, ne possono rendere vivo testimonio. E questo durò per 4 anni continui, nelli quali non lasciai mai officio alcuno, mentre vi stetti presente nè pubblico nè privato che facesse al buono esempio, ed a servare il popolo nella antica religione. E fra altri mi ricordo (perchè monsignor reverendissimo Alessandrino mi toccò un motto ch'io ero imputato sentir male delle reliquie de' Santi) che mai lasciai d'andar solennemente a visitar le reliquie di san Stefano, e di accompagnar la Madonna di san Luca secondo il costume della città; ed andava sempre a piedi, il che non facevano li miei antecessori; e lo faceva puramente e con divozione, e da molti ne era biasimato, quasi che avvilissi il grado di magistrato. E per continuar in questa objezione fattami delle reliquie de' Santi, dirò quanta affezione ho sempre portato e porto alli gloriosi Santi, veri amici di Dio, li quali in vita sono stati tempio di Dio e abitacolo della sua santità, e dopo la morte son fatti consortes divinæ naturæ, come dice san Pietro.
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