Allora egli tornò al suo vescovado di Modena, accolto festosamente, e vi eresse il Collegio delle putte del vescovo, e fabbricò parte del vescovado: presto dovette recarsi al Concilio, dopo il quale fu chiamato a Roma a compilare il catechismo con frà Leonardo Marini arcivescovo di Lanciano e frà Francesco Forrero portoghese, coi quali riformò il messale, il breviario. Colà s'addormentò nel Signore, di cinquantadue anni nel 1564192.
DISCORSO XXIX
CELIO CURIONE. LE PASQUINATE.
Da Giacomo Roterio, detto Curione perchè di Chieri, e da Carlotta Montrolier, dama d'onore della duchessa Bianca di Savoja, nobil casa che avea possessi in Moncalieri, nacque Celio Secondo, ultimo di ventitrè figliuoli. Rimasto orfano a nove anni, fu posto a Torino presso la zia Maddalena, e frequentava l'Università sotto Giorgio Carrara, Domenico Macaro, Giovanni Breme e il milanese Sfondrato che poi fu cardinale. Quivi conobbe i libri e le dottrine de' Protestanti, e invaghitosene concertò di fuggire in Germania con Giovanni Cornelio e Francesco Guarini. Scoperto in val d'Aosta, il cardinale Bonifazio, vescovo d'Ivrea, lo fece chiudere nella fortezza di Caprano, e dopo due mesi nel monastero di san Benigno per esser indirizzato nella vera fede. Ma egli, impuntandosi viepiù nella sua, burlavasi de' frati; a certe reliquie ch'e' veneravano sostituì una Bibbia; alfine sottrattosi, girò varie città, poi fermossi a Milano, e vi ottenne una cattedra. Milano era allora malmenata dagli Spagnuoli, sicchè molti ritiravansi in campagna, fra i quali la famiglia Isacchi a Barzago in Brianza, la quale lo ospitò, e gli diede sposa una figliuola.
| |
Modena Collegio Concilio Roma Leonardo Marini Lanciano Francesco Forrero Giacomo Roterio Curione Chieri Carlotta Montrolier Bianca Savoja Moncalieri Celio Secondo Torino Maddalena Università Giorgio Carrara Domenico Macaro Giovanni Breme Sfondrato Protestanti Germania Giovanni Cornelio Francesco Guarini Aosta Bonifazio Ivrea Caprano Benigno Bibbia Milano Spagnuoli Isacchi Barzago Brianza Milano
|