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      P. Or lo saprai. Al domani sulle venti ore torna a me quel giovane, e mi domanda come va. - Non malaccio, rispondo, se tu mi permettessi di cambiar la gamba serrata con quest'altra, e riposarla a vicenda. Egli assente.
      L. Oh bella! davvero me la godo. Ma poi, chiuse le tante porte, con tante guardie, per lunghi e ignoti corridoj, come cavartela?
      P. O Lucio, le vie di Dio son molte. Non dicevi or ora che nulla succede che Dio non voglia? S'abbuja. Recasi la cena. Io, benchè fra speranza e timore, per non dar sospetto mangiucchiai. Si va a dormire. Resto solo. In prima da una porta all'altra vado a taciti passi, m'accosto, mi fermo, tengo il fiato, tendo l'orecchio per udire se dormissero, se alcuno parlasse o si movesse. Come accertai che tutto era queto, levo la gamba finta, rimetto la camicia, e m'accingo a partire, ma prima imploro il Signore brevemente.
      L. Da buon cristiano. Poichè il Signore in san Matteo avvertì a non pregar lungo, e il dottor delle genti esecrò la ???????????. Hai fatto un voto, come si suole ne' pericoli?
      P. Certo sì, e il maggiore e più santo de' voti.
      L. Forse di religione.
      P. Di che religione parli?
      L. O non sai che ve n'ha di Francescani, Domenicani, Benedettini, e di seicento altre religioni?
      P. Paolo m'insegnò che Cristo non è diviso, e i Cristiani non sono battezzati nel nome d'alcun uomo. Cristo medesimo avea predetto che ogni regno diviso perirebbe.
      L. O festi voto di visitar San Giacomo di Compostella o la Madonna di Loreto, dove son appesi tanti voti di condannati?


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Gli eretici d'Italia
Volume Secondo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 728

   





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