Il cardinal Pallotia del Triregno.
P. R. Questi certo col talentoArricchir potria lo Stato,
Se un editto ogni momentoDa lui fosse pubblicato;
Ma l'ostacolo sol è
Che il somaro non fa il re.
S. S. Facciam dunque ai Tedeschi un'opra pia,
E il cardinal Albani papa sia.
P. R. Deh! per mastro di cappella,
O signor, lo risparmiate:
L'avarizia gli è sorella,
Per pietà deh non lo fate:
Noi diremo anzi un rosarioSe ci è tolto a segretario.
S. S. Abbia termine omai questo conclave,
Odescalchi di Pietro abbia la chiave.
P. R. Dalla Chiesa ove è il rispettoNel crear tal monachella?
Non vedete dall'aspettoChe rassembra una zitella?
E la cosa a far finita,
Non ci piace, è gesuita.
S. S. Di una tal scelta cessino i pensieri,
E sia vostro pontefice Guerrieri.
P. R. Ciascheduno in un momentoMorirebbe di spavento,
È il suo volto un ceffo taleChe ci sembra un animale.
Deh, signor, dal Vaticano
Mille miglia stia lontano.
S. S. Gli alti sien noti miei voler divini,
Sia pontefice vostro Barberini.
P. R. Ah, signor: dunque di Piero
Successor sono i bambini?
Ciò che i Barbari non feroFaran sempre i Barberini?
Per di più prence romanoSaprà appena l'italiano.
S. S. Si rallegrino dunque i vostri aspetti;
Sarà invece pontefice Bernetti.
P. R. Troppo troppo nel suo cuoreLa passion si sente ancora,
E la fiamma dell'amorePiù d'ogni altra lo divora.
Ah, signor, se nol credete,
Da Massani il ver saprete.
S. S. Ebben; di questo invece al Vaticano
De Gregorio sarà vostro sovrano.
P. R. Ah, signor, no per pietà
Egli pecca in vanità.
Troppo mostrasi invogliato
| |
Pallotia Triregno Stato S. Facciam Tedeschi Albani Deh S. Abbia Pietro Dalla Chiesa Guerrieri Ciascheduno Vaticano S. Gli Barberini Piero Barbari Barberini Bernetti Massani S. Ebben Vaticano Gregorio Bernetti
|