E le chiavi furono date a Pietro solo?
A promuovere di tali quistioni lo scioglimento più favorevole all'autorità pontificia diedero opera attivissima i Gesuiti, e principalmente il loro generale Lainez «con affetto così grande, come si fosse trattato della propria salute» (Sarpi). Allo zelo di sant'Ignazio egli univa la scienza delle cose della fede, e nel Concilio recitò il discorso più famoso, asserendo la plenipotenza papale (dell'infallibilità non era quistione), con autorità e storia e argomentazioni dissipando quante objezioni mai si erano elevate, e affermando che la potestà della giurisdizione al papa solo sia data, e da lui ogni altra derivi. Se ne risentirono e i vescovi, dei quali attenuava le prerogative, e i dottori che pendevano alle massime proclamate a Costanza244; e gli storici che sostenevano aver i vescovi considerata la loro istituzione di giure divino, e quindi indipendente dal papa, quanto all'origine sebbene a lui, come a capo supremo e unico di tutta la Chiesa, fosse subordinata quanto all'esercizio. Così esser continuato fin quando, dopo il Mille, le congregazioni cluniacese, cistercese ed altre nate allora, operarono che molte funzioni proprie de' vescovi fossero concentrate a Roma; poi dopo il 1200 nati gli Ordini mendicanti, viepiù restrinsero l'esercizio dell'autorità episcopale, che adesso tentava restaurarsi, e che invece trovavasi annichilata da una congregazione nata jeri, che (diceano) non è ben secolare nè ben regolare. Pure anche tra i vescovi, molti, anzichè inuzzolirsi d'ingrandire la propria a scapito dell'autorità pontifizia, sentivano necessario di salvarla all'ombra di questa; e i principi, vedendo la propria autorità messa a repentaglio dalle dispute teologiche, provedeano men tosto a sottigliare sui limiti del potere ecclesiastico, che ad appoggiarvisi.
| |
Pietro Gesuiti Lainez Sarpi Ignazio Concilio Costanza Chiesa Mille Roma Ordini
|