Già sant'Ignazio, d'accordo col cardinale Polo e col Canisio, aveva istituito il Collegio Germanico. Sul modello di questo venne eretto il Collegio Romano, una delle principali glorie ecclesiastiche e scientifiche del mondo cattolico. Fu compito il 10 febbrajo 1565, raccogliendovi cento giovani delle principali famiglie d'Europa, sotto la direzione dei Gesuiti, e di là uscirono i pontefici Gregorio XV, Innocenzo X, XII, XIII, Clemente IX, XI, XII; più di ottanta cardinali, centinaja di vescovi.
Su quel tipo, il Concilio prescrisse che ogni diocesi avesse un seminario pe' chierici: attestazione della virtù razionale de' credenti, del progresso voluto nell'intelletto e nella coscienza; destinati a formare la milizia che combatta le battaglie di Dio colla scienza non men che coll'amore; una delle istituzioni più nobili del Concilio; dovremmo dire delle più efficaci se guardiamo alla rabbia con cui è osteggiata dai deliri potenti. Se ogni capitano ha diritto di formare i proprj soldati, doveva ai vescovi esser riservata la facoltà di ordinare i seminarj, esclusa ogni ingerenza laica: ordinarli all'acquisto delle dottrine più opportune. Queste erano la letteratura, il canto, il computo ecclesiastico e le altre arti liberali; inoltre la santa scrittura, i libri ecclesiastici, le omelie de' santi, le forme de' riti e de' sacramenti. Ai vescovi prescriveasi di stabilirli, e far che le norme vi venisser osservate mediante frequenti visite270, ben vedendo, che «se la gioventù fin da' teneri anni non venga informata alla pietà e alla religione prima che l'invada l'abito dei vizj, non mai perfettamente e senza massimo e singolare ajuto di Dio onnipotente s'otterrà che perseveri nella disciplina ecclesiastica».
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