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      Tommaso Campeggi, che nell'opera De auctoritate ss. Conciliorum mostra la necessaria dipendenza di questi dal papa, salvo i casi dati. Clemente Dolera genovese, vescovo di Foligno, combattè gli errori correnti, e lasciò un Compendium institutionum theologicarum, molto reputato. Tolomeo Gallio di Como aperse alla sua patria inesausti tesori di beneficenza, fra i quali un collegio, dove i fanciulli della diocesi dovessero educarsi, non in grammatica solo e rettorica277, ma nelle arti e mestieri; scuole tecniche, quali il secolo nostro le proclama.
      Lungo sarebbe ripetere quanti nelle nunziature furono spediti a sfidare o dissipare le procelle di quel tempo.
      Carlo Caraffa, nunzio apostolico, nella Germania sacra restaurata divisa i progressi della Riforma ne' paesi tedeschi, e le sovversioni che ne seguirono fin alla guerra dei Trent'anni. Giovenale Ancina di Fossano, amico a Roma de' gran santi e de' gran dotti, si sottrasse alle dignità per rendersi oratoriano; e cansato più volte l'episcopato, al fine fu costretto accettare il povero e pericoloso di Saluzzo, ove potè mostrare zelo e dottrina, finchè il veleno gli accorciò la vita.
      Feliciano Scosta da Capitone servita, adoprò assai contro gli Ugonotti; poi ad istanza di san Carlo e per autorità di Pio V promosso arcivescovo d'Avignone, campò questa città dalle dottrine e dalle armi dei Protestanti (1511-77).
      Tra gli auditori di Rota si citano, e fan tuttora testo le decisioni del cardinale Mántica friulano, dell'Arrigone milanese, di Serafino Olivieri.


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Gli eretici d'Italia
Volume Secondo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 728

   





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