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      Facendosi un deserto nella popolosa Roma, nottetempo le visitava, poi ritiravasi nel cimitero di San Calisto e nelle catacombe di San Sebastiano. Col Baronio, ch'egli eccitò, come dicemmo, al gigantesco lavoro degli Annali, e con altre persone di merito, nel 1564 istituì la comunità de' Preti dell'Oratorio, non aventi altre regole che i canoni; altri voti che il battesimo e il sacerdozio, altri legami che quelli della carità.
      Con Persiano Rosa aprì l'ospizio di Santa Trinita per quei che pellegrinavano alle soglie degli Apostoli; e quattrocento quarantaquattromila cinquecento uomini, venticinquemila donne vi furono ospitate per tre giorni in quel giubileo del 1600, pel quale vuolsi concorressero tre milioni di devoti a Roma, e dove principi e cardinali faceano le stazioni, indistinti dal vulgo; e moltiplicaronsi le conversioni.
      I suoi cherici si diffusero subito, e a Napoli288 principalmente operarono su quella plebe famosa con confraternite, ospedali, rifugi per pentite e pericolanti; massime dai trivj e dalle bettole chiamandoli alla dottrina festiva; e uscendo dal Carmine Maggiore, conduceanli processionalmente per le piazze del Mercato, della Selleria, della Vicaria; spettacolo ammirabile ai buoni, d'inestinguibil riso ai giornalisti d'oggi, veneratori de' carabinieri e de' fucili rigati. Gran giovamento portarono a quella città Nicolantonio Bellarbore di Trani, occupato a ridur i concubinarj; G. B. Antonino di Lanciano, Matteo Borello di Napoli, e principalmente Alessandro Barla piacentino, ch'era stato come «il foriero del novello oratorio»; e buttatosi negli ospedali, ne eresse dei nuovi, introdusse le Suore del ben morire, i Fatebene-fratelli, i Ministri degl'infermi: e in Santa Maria del Rifugio un ospizio per le figliuole di meretrici: e Giovenale Ancina da Fossano, che oltre dieci anni faticò negli incurabili ai più bassi uffizi, e vi chiamava giovani di buone case e gentili donne per assisterli, tra le quali ricordano la viceregina, le contesse di Miranda e di Monterey, la duchessa di Mondragone, la principessa di Stigliano, sicchè, a detta di un contemporaneo, quella casa potea dirsi un paradiso di delizie289. E quell'opera vive ancora, per subire i colpi di una dotta persecuzione non meno impopolare che irreligiosa.


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Gli eretici d'Italia
Volume Secondo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 728

   





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