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      Il cristianesimo, posando la incompetenza delle podestą temporali sopra le coscienze, sottraeva la fede al dominio della forza. Come sempre gli oppressi, i primi Cristiani disapprovavano ogni costrizione in fatto di coscienza; riprovavano l'intolleranza politica, armandosi solo dell'intolleranza religiosa, cioč del diritto di non servire che alla veritą, accettata da una societą d'anime libere, difesa in questa societą da un potere, armato soltanto di parola e di spirito, e che la mantiene scevra da ogni errore. Ma per isbandire l'errore, che serviva di base all'antico edifizio sociale, e domar l'egoismo gentilesco e la ferocia barbarica, cercņ impossessarsi del potere.
      Anche dopo riconosciuta la nuova religione, nessuno ignora i testi che riprovano il rigore usato agli eretici. Il compelle intrare della parabola evangelica in san Luca xiv, 23, non indica coercizione fisica, bensģ istanza, e tanto il compelle latino come l'?????????? greco sono adoprati altra volta in questo senso. Cosģ i due discepoli al castello di Emaus fanno forza a Gesł perchč rimanga con loro294. Altrove Gesł costrinse, coegit, ??????????, i discepoli a salir nel battello295. E san Paolo dice a san Pietro: «Se tu giudeo vivi alla gentile, anzichč alla giudaica, perchč costringi (cogis, ???????????) i Gentili a giudaizzare296?. In nessuno di questi luoghi trattasi di violenza materiale. E san Paolo a Timoteo raccomanda: Prędica verbum, insta opportune, importune; argue, obsecra, increpa in omni patientia et doctrina297.


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Gli eretici d'Italia
Volume Secondo
di Cesare Cantł
Utet
1865 pagine 728

   





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