Ecco perchè, come Gaufrido Malaterra racconta344, all'avvicinarsi del conte Ruggero a Troina, i Cristiani che rimaneano gli corsero incontro con gran giubilo. Così a Palermo quel conte trovò l'arcivescovo cacciato dalla cattedrale e ridotto nella povera chiesa di san Ciriaco345. Ciò pruova che Cristiani sopravivevano ancora, comechè oppressi: teneano qualche chiesa, ebbero fin la permissione di recare il viatico agli infermi: e doveano esser non pochi ancora, se fu per loro istigazione, e sulla promessa giurata del loro ajuto che Ruggero sbarcò a Messina, ed ebbe uno di que' facilissimi trionfi, di cui ribocca la storia di Sicilia346.
Venuti in dominio i Normanni, che per politica venerarono i pontefici, la Sicilia fu tornata al patriarcato romano; moltiplicaronsi chiese e istituzioni, pure furonvi tollerati gli Ebrei e i Saraceni.
Ai tempi di Guglielmo II trovossi una setta detta dei Vendicosi, cui capo un tal Adinolfo di Pontecorvo, e fra' molti seguaci suoi è mentovato il prete Sinnorito. Guglielmo procedette rigoroso contro costoro; Adinolfo fu impiccato, i suoi discepoli bollati con ferro rovente, il prete sospeso dal vescovo d'Aquino, malgrado le preghiere e le lacrime del vescovo e degli abitanti di San Germano. Giovanni Ceccano che ciò racconta347 non ispecifica gli errori di costoro, bensì che commetteano ogni male, ma di notte e non di giorno; neppur certi siamo se fosse una setta religiosa.
Ai Normanni sottentravano gli Svevi, e indicammo come Federico II fosse estremamente rigoroso ai Patarini, benchè condannato per eretico e sospetto d'islamismo.
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