Perpetuo lodatore di questo, e inesorabile cogli erranti, qui gli cediamo le parole perchè riferisca molti fatti, che in tono diverso noi abbiamo divisati. Parlato dunque di quanto avvenne in Venezia e a Milano, prosegue:
«Como, come più vicino a' paesi settentrionali, solea essere tragetto di eretici, perciocchè da Germania mandavano balle di libri eretici, come si scuoprì poi nel 1549 per mezzo del Santo Ufficio di Roma, e di frà Michele Ghisliero, perciocchè si trovarono molte balle di libri mandate da Germania per spargerle in Como, Cremona, Vicenza, Faenza, San Ginesio, e in Calabria: al che fu rimediato opportunamente dal Santo Officio di Roma con porre in ogni città valenti e zelanti inquisitori, servendosi anco talora di secolari zelanti e dotti per ajuto della fede, come dell'Odescalco in Como, del conte Albano in Bergamo, del Muzio in Milano, Pesaro, Venezia e Capo d'Istria, ecc. Questa risoluzione in servirsi de' secolari fu presa, perchè non solo molti vescovi e vicarj e frati e preti, ma anco molti delli stessi inquisitori erano eretici, come confessò il Vergerio, quando nella prima esamina fu malamente assoluto da loro.
«Furono per molti anni in Bergamo alcuni principali eretici, o veri, o sospetti, processati di eresia: in primis Vittorio Soranzo vescovo di Bergamo, il suo vicario, il prevosto chiamato don Nicolò Assonica, e altri di minor conto; il vescovo in particolare fu tenuto per eretico fino, e fu quello, che ebbe ardire di mandar gente armata per carcerare frà Michel Ghisliero, allora inquisitore in quelle parti, il quale aveva solennemente formato un processo contro di lui, molto prima sospetto.
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