Il più fanatico apologista del Sant'Uffizio potrebbe scrivere una frase più assoluta? Ed egli si domanda: «In quai tempi, in qual paese lo scatenamento delle passioni politiche e il cozzo degli interessi non condussero a calpestare, i diritti dell'umanità, ed estendere oltre misura il dominio della morte? Gli esempj si presentano in folla, e anche senza aprir i registri dell'Inquisizione, o risalire a quella che chiamano età di barbarie, se ne trovano fin nella storia inglese» e qui narra l'orribile persecuzione mossa in Irlanda nel 1689.
DISCORSO XXXIII
ERESIA DEMONIACA. ASTROLOGIA. FATUCCHIERIE.
Frequente menzione ci è caduta d'un altro genere di eresie, che diede molto a faticare al Sant'Uffizio e prima e dopo la protesta germanica. La credenza nei demonj è antica quanto la civiltà, e senza perderci in congetture fra i men noti popoli, sappiamo che i Greci riconosceano buoni e cattivi demonj (eudemones, cacodemones), e chiamarono diabolos cioè calunniatore il maligno, e supposero gl'incubi e succubi (efialtes, ufialtes), le apparizioni, gl'incanti. Platone nel ix della Repubblica ragiona degli streghi e delle pene da infliggersi ad essi, e racconta d'alcuni che, ponendo sotto alle porte certe immagini di cera, inducevano la sterilità, e malattie e morte. Aristotele nel iv della Metafisica enumera varj sortilegj. Ipocrate, se pur non accetta le malattie demoniache, col confutarle attesta vi si credeva. Fra i Romani già ne parlano le xii Tavole, poi tutti i classici, e che maghi e streghe potessero operare al bene e più al male d'altri, che si leggesse nell'avvenire per mezzo dell'ispezione delle stelle, delle mani, dell'evocazione dei morti; che si uccidessero o amaliassero fanciulli collo sguardo o con carmi375. A tacer altro, chi non conosce il filtro di Virgilio, la Canidia di Orazio e l'Asino d'oro di Apulejo?
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