Per iscoprire un ladro (egli insegna), piglia un vaso, empilo d'acqua santa, accostavi una candela benedetta, e proferisci: «Angelo bianco, angelo santo, per la tua santità, per la mia verginità, mostrami chi ha tolto tal cosa», e l'effigie del ladro apparirà al fondo del vaso376. Carlo VIII, chiamato, come sempre i Francesi, a liberare l'Italia, acquistava fiducia alla sua spedizione col far correre una profezia, promettitrice d'insigni vittorie. Nel 1501 a Lione di Francia un italiano di nome Giovanni, di gran costumatezza e gravità, faceasi chiamare Mercurio per l'universale sapienza; menava dietro moglie e figliuoli, vestiti di pannilini, con catena di ferro al collo; vantavasi possedere tutta la scienza de' Greci, Latini, Ebrei, e più in là; e saper interpretare gli arcani naturali, preconizzare il futuro, tramutare i metalli, rendere felici le infauste, e infelici le fauste cose. Salì in gran pregio appo il re di Francia per avergli portato due insigni doni, una spada formata con centottanta spadini, uno scudo con uno specchio mirabile, fatti sotto certa congiunzione di stelle, che doveano produrre meraviglie. Il re adunò i fisici perchè l'ascoltassero, ed essi attestarono che superava in sapienza tutti i mortali: l'oro avuto egli distribuì a' bisognosi, contentandosi della sua povertà377.
Credettero all'astrologia il Campanella e il Fracastoro, Machiavelli e Lutero: Melantone la difendeva contro Pico della Mirandola, mostrando che molti casi erano stati predetti da congiunzioni di pianeti; e durante la dieta d'Augusta egli consolavasi che imminente fosse la caduta di Roma perchè in questa città il Tevere dilagò, da una mula nacque un mostro coi piedi di gru, e nel territorio d'Augusta un vitello con due teste.
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