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      Postel è uno de' più begli ornamenti del regno di Francesco I, il quale gli affidò le cattedre di matematica e di lingue orientali, ove diede i primi avviamenti alla filologia comparata. Ma lo tormentava l'idea d'una religione nuova e universale, di cui egli stesso sarebbe il pontefice e Francesco I il monarca, togliendo così la sconcordia dal mondo. Un tratto s'invaghisce della mosaica, e si fa rabbino. A Roma trova che il proceder dei Lojoliti è il più perfetto dagli apostoli in poi, e si fa gesuita. A Venezia gli si presenta una donna di 50 anni, che lo ispira e gli detta i trattati De Vinculo Mundi, Della Madre Giovanna, o Delle meravigliose vittorie delle donne, e Le prime nuove dell'altro mondo, cioè l'admirabile historia et non meno necessaria et utile ad esser letta et intesa.... parte vista, parte provata et fidelissimamente scritta per Guglielmo Postello, primogenito della restituzione, e spirituale padre della stupenda vergine venetiana, 1555. Colà annunzia l'apparizione di questa vergine veneziana, di cui la sostanza e il corpo erano discesi in lui, e talmente fusi, che non egli viveva, ma ella stessa, ond'egli non sentiva più la vita ordinaria, ma «sono in tal dispositione che nè satietà nè bisogno del mangiare e bere non fan nulla in me, imperocchè quasi tutta la natura del cibo se ne va in aria et si disfa tal che a pena la centesima parte se ne va per la via naturale»; asserisce esser «possibile che siano talmente aperti gli occhi di una persona, che lei possa vedere localmente attraverso i corpi scuri, over quello che nissuno altronde».


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Gli eretici d'Italia
Volume Secondo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 728

   





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