San Carlo nel primo suo concilio provinciale ordinava che maghi, malefici, incantatori, e chiunque fa patto tacito o espresso col diavolo sia punito severamente dal vescovo, ed escluso dalla congregazione dei fedeli409. Nel suo rituale stabilisce le penitenze che devono applicarsi a maghi, per 5 anni; a chi getta tempeste, anni 7 in pane ed acqua; a chi canta fascinazioni, tre quaresime; a chi fa legature e malie, due anni. Egli avea vietato che nessuno in predica dicesse il giorno della fin del mondo410: e nel V concilio provinciale mette: Ad nuptias matrimoniaque impedienda vel dirimenda eo cum ventum sit, ut veneficia fascinosve homines adhibeant, atque usque adeo frequenter id sceleris committant, ut res plena impietatis, ac propterea gravius detestanda; itaque ut a tanto tamque nefario crimine pnę gravitate deterreantur, excomunicationis latę sententię vinculo fascinantes et venefici id generis irretiti sint.
Nella Mesolcina, valle italiana appartenente ai Grigioni, abbondavano le streghe, che faceano malie, affascinavano fanciulli, inducevano temporali, e adunavansi ai sabbati, ove dal diavolo erano sollecitate a calpestar la croce. San Carlo, visitando come legato pontifizio que' paesi, mandņ a farne processo; e si trovņ il male ancor peggio dell'aspettazione; centrenta streghe abjurarono, altre furono arse, fra cui Domenico Quattrino prevosto di Rovereto, che da undici testimonj era stato visto alle tregende menar un ballo coi paramenti da messa, e recando in mano il santo crisma411.
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