Il Concini fiorentino, occhio dritto dell'altra regina di Francia Maria De Medici, ed elevato al grado di maresciallo d'Ancre, fu colla moglie condannato a morte come mago423. Essa marescialla nel 1611 avea fatto venir in Francia un Montalto medico ebreo, il quale avea ricusato le offerte fattegli di professare a Bologna, a Messina, a Pisa, e fin di succedere all'insigne Mercuriale. La relazione con costui distolse la marescialla dalle pratiche cristiane: e le furono trovati due libri, uno intitolato Cheinuc, cioè costumanza, specie di catechismo; e l'altro Machazor, specie d'almanacco stampato a Venezia per gli Ebrei spagnuoli. Si provò ch'essa usava esorcismi, oblazioni, sagrifizj secondo il rito giudaico, facendoli notte tempo in chiese di Parigi, donde principalmente udivansi i gridi d'un gallo, oblazione consueta fra gli Ebrei nella festa della riconciliazione. Tutto ciò era provato coi soliti modi.
Non meno convinta fu di arte magica. Si trovò una lettera ove interrogava una certa Isabella, creduta fatucchiera, se per l'arte sua avesse conoscenza di alcuna cosa che riguardasse lei o la sua famiglia. Trovaronsi libri in caratteri strani, e una scatola con cinque tondi di velluto, i quali si sa adoprarsi per aver efficacia sulla volontà dei grandi. Ella avea fatto venire dei frati Ambrosiani da Nancy, i quali effettivamente erano istrioni, per assisterla nel sagrifizio del gallo; inoltre degli amuleti da metter al collo: e figure di cera che custodiva in cataletti. Son pure descritte le arti e gli esorcismi di quegli Ambrosiani, che in tali occasioni allontanavano i servi: e fra queste arti era il benedir l'acqua santa il giorno dell'Epifania: lo che doveva esser non senza mistero, non avendo ella saputo renderne ragione.
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