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      Del quale si dice che convertì molti, recandoli a credere esista qualcos'altro che la materia: ma più traviò insegnando non solo assurdità, ma errori veri; or la trasmigrazione, or la temporarietà delle pene, or l'indifferenza de' culti, adesso come nel medioevo se ne traggono titoli di fede e titoli d'empietà, pretendendo alcuni dimostrare con ciò che esistono le anime e la vita postuma; altri facendo da quegli spiriti dichiarare che Cristo non è Dio. E tali dottrine si fan professare da David, da san Tommaso, da san Paolo, da san Giovanni evangelista, da Dante, dal La Mennais, dal curato di Ars. E pretendesi sia un modo di rivelazione nuovo, che cambierà le religioni, e ne recherà una nuova, la quale insomma non potrebb'essere che il culto del demonio.
      Queste opinioni ne' secoli passati furono combattute colle armi d'un tempo che credeva, e che tutto applicava al supremo affare della salute eterna; adesso colle armi d'un tempo che non crede neppur alle verità positive, e che mai non fissandosi su nulla, abbatte la credenza di jeri coll'abbracciarne oggi un'altra, che domani avrà posta nel dimenticatojo. Il risultato più generale è la negazione del cristianesimo: la carità è annunziata per unico mezzo di salute, donde l'indifferenza delle credenze e delle pratiche: intanto crescono i casi di pazzia, crescono i suicidj; si difonde il disprezzo pel cattolicismo e l'odio per Roma e dopo idolatrato il dio del bello, poi il Dio della libertà, eccoci a venerar il Dio del male, che, vinto sul Calvario, non vedendosi ormai più frenato dal cristianesimo, vien a farsi adorare in vece dello Spirito Santo431.


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Gli eretici d'Italia
Volume Secondo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 728

   





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