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      Inoltre non v'è alcun principe che lor faccia regali o gl'investa di benefizj, come soleano Carlo V e la Corte di Francia: cambiamento venuto dalla poca forza rimasta ai pontefici. Pertanto i cardinali si staccarono, almen in pubblico, d'ogni sorta di piaceri, non si vedon più nè inmascherati, nè a cavallo o in carrozza correre con dianzi: appena van soli e in carrozze chiuse. Banchetti, giuochi, caccie, livree, ogni altro lusso cessò».
      Il papato, nell'aspetto temporale, fu però ancora ambizione di famiglie illustri, e spesso più che il sommo sacerdote vi apparve il principe nazionale, intento a restituire lo splendore alla tiara coi maneggi diplomatici e coll'abile schermirsi in situazioni scabrosissime.
      Il nepotismo, se non cessò, trasformossi, usando i papi mettersi a fianco un nipote cardinale e un nipote laico, proveduti di dignità e ricchezze, ma non di dominio, al modo de' ministri in paesi costituzionali. Benedetto, figlio del cardinale Accolti, si credette che a Ginevra attingesse odio contro i papi e idee repubblicane; conforme alle quali ordì a Roma una congiura con giovani principali per trucidare Pio IV, al quale diceano succederebbe quel papa angelico, di cui più volte avea fantasticato il medioevo; pretendevano essere in comunicazione con spiriti celesti, e si preparavano al misfatto colla confessione e l'eucaristia; fallito il colpo e scoperti, sempre ridendo sostennero l'esacerbato supplizio, asserendo esservi consolati dagli angeli.
      Quando Pio IV morì, assistito da san Carlo e da san Filippo Neri, gli successe Michele Ghislieri, detto il cardinal Alessandrino, e che prese il nome di Pio V. Già vedemmo come fosse infervorato della Inquisizione, e dalla persecuzione che sofferse perciò a Como incominciò la sua grandezza432. Fece varj libri da distribuire principalmente a Cremona, Vicenza, Modena, Faenza, San Genesio, in Calabria.


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Gli eretici d'Italia
Volume Secondo
di Cesare Cantù
Utet
1865 pagine 728

   





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