- Pubblicò un editto sul vestire, la casa e il vivere degli ecclesiastici. Cessarono i giuochi, i bagordi, i teatri, i tornei: si frequentano i sacramenti, i divini uffizj e le prediche; si visitano gli spedali; si tolsero o diminuirono i dazj e le gabelle; si escluse ogni tassa dai benefizj ecclesiastici; nessun riguardo alla potenza o alla grazia, ma solo alla virtù e alla religione: quei che vedono con quanta riflessione e prudenza si diano i vescovadi, giudicano che saria ben migliore lo stato pubblico se altrettanto si fosse fatto per l'addietro: giacchè Pio impone agli uomini il sacerdozio, non le pensioni. Ridestò il costume di celebrare nella basilica di San Pietro e nelle cappelle Sistina e Paolina.... Preghiamo solo Iddio che ci conservi quest'ottimo suo vicario».
Fin qui il Poggiano. La severità non diminuiva nel santo papa la mite semplicità. Con un compagno avea piantata per trastullo una vigna, dicendo: «Del vino di questa nessun di noi berrà». Or ecco comparirgli l'invecchiato compagno con un barlotto, e offrirglielo rammemorandogli quel detto, e «Allora vostra santità non era ancora infallibile». Quand'era inquisitore viaggiando da Milano a Soncino, come soleva, sempre a piede s'imbattè in un servitorello, che, compassionandone la stanchezza, gli fece deporre sul suo somiere la fratesca bisaccia, e gliela recò fin alla destinazione. Pio se ne sovvenne, e mandatolo a cercare, gli conferì un uffizio in palazzo.
Ed è notevole come questo intollerante, questo amico di Filippo II abbondasse tanto di carità. Gli oggetti dell'amor suo erano minacciati da coloro ch'erano oggetti della sua indignazione; perseguitava questi per amor di quelli, siccome il pastore che respinge il lupo: potrà dirsi altrettanto delle persecuzioni de' Protestanti?
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