Forse il testamento medesimo era una celia, perocchè sappiamo ch'egli fu testa balzana e libertino. Lo perchè il Possevino non crede guarì alla sua ritrattazione, benchè allo Speculum astrologiæ abbia anteposta una lettera diretta ai vescovi e agl'inquisitori, protestando, Ego revoco et tamquam a me nunquam dictum volo ciò che avea scritto contro la Chiesa482.
Antonio Bruccióli fiorentino, autore di dialoghi sulla filosofia pagana stampati a Venezia li 1537, durando ancora la repubblica fiorentina aveva cominciato a sparlare dei monaci: a che tante religioni e tanti vestimenti? tutti dovrebbero ridursi sotto una regola sola; e non impacciarsi d'affari mondani, ove non recano che guasto, come è avvenuto di frà Girolamo; altre volte morendo lasciavasi di che abbellire e fortificare la città, ora unicamente ai frati, di modo che trionfano e poltreggiano, invece di lavorare come san Paolo. «Egli era tanto costante e ostinato in questa cosa de' preti e de' frati, che, per molto che ne fosse avvertito, e ripreso da più suoi amici, mai non fu ordine ch'egli rimanere se ne volesse, dicendo, Chi dice il vero non dice male» (Varchi). Stabilitosi il dominio dei Medici, e svelenendosi egli anche contro di questi, fu tenuto prigione, come partecipe della congiura contro il cardinal Giulio: poi avutone perdono, fu di nuovo imputato d'eresia, onde si salvò a Venezia con due fratelli stampatori, pei quali pubblicò diverse versioni dal greco e dal latino, e la Bibbia tradotta in lingua toscana (1532). Questa dedicò al re di Francia, e pretende averla vulgarizzata sull'originale, ma facilmente un si convince ch'egli conoscea ben poco d'ebraico, e averla fatta sopra il latino di Sante Pagnini.
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