«Di Siena l'ultimo de luglio 69.
«Di V. E. Ill. divotissimo servitoreFederigo delli Conti Monteaguto504 .
«Serenissimo Padrone mio,
«Ho fatto, secondo il solito, pubblicare in Balia li nuovi Capitani di Giustizia di questo Stato, conforme al comandatomi da v. a., quale supplico si degni farmi dar cenno se io debbo lasciar abjurar in giorno festivo nella catedrale di questa città M. Achille Benvoglienti, come di già si intende aver abjurato in Roma, di dove pochi dì fa è tornato secondo l'ordine del Santo Offizio della Inquisizione, che se bene lo inquisitore qui questa mattina ch'è ritornato da Fiorenza, me ne mostra lettere e commessione di detto Offizio, e mi dice averne avuto licenza da v. a., mi è parso nondimeno a consentirlene, per più sicurità, aspettarne il comandamento di quella, si come ancora io desidero intorno alla ultima risoluzione nella causa delli uomini della Badia a Isola con li monaci di Santo Eugenio, quali, con tutto che pregati da me e fatti pregar instantemente dalli avvocati e procuratori loro, però solo in mio nome, non si sono possuti indurre, nè mi meraviglio essendo frati e bene stanti, ad alcuna concordia, e fanno gran diligenza per ottener l'esecutione delle sentenze, le quali si sarieno forsi possute concedere da me secondo il tenor dell'ultimo rescritto da v. a. ma per desiderio di non errare mi scuserà se novamente ne ricerchi il cenno di quella, alla quale pregando felicità e contento con ogni umiltà le faccio riverenza.
«Di Siena li 11 aprile 70.
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