Allora leggete e rileggete la mia testimonianza coll'atto d'accusa; fate sia diligentemente discussa ed esaminata, e così la Chiesa di Dio sarà purgata».
Segue esponendo venti testimonianze, ognuna delle quali è la professione d'un dogma protestante, e l'ultima un'invettiva contro i traviamenti dei prelati.
Comincia la requisitoria dal descrivere i patimenti a cui va incontro chi si stacca dalla patria, dalla famiglia, dalle care consuetudini per voler professare il vangelo. Poi svolge i punti d'accusa suddetti. Quel che maggiore impaccio gli reca è l'antichità della tradizione di molte verità cattoliche. Ma egli pretende che già al tempo degli apostoli coi veri credenti ne vivessero de' falsi, che oscuravano la luce portata da Cristo, e da quelli vennero i dogmi repugnanti al vangelo, e le cerimonie, che poco a poco ci allontanano da Cristo, e gli innumerevoli precetti contro cui aveano tonato Pietro e Paolo, il purgatorio, le preghiere ai santi. Il lavoro è ben lontano dallo stile artificiosamente colto, che il Paleario adopera altrove, ed egli stesso ne fa professione518.
Altre lettere scrisse agli eresiarchi d'allora; e nel 1566 erano portate e riportate da Bartolomeo Orello. In una «a Lutero, Melancton, Calvino, Butzer, e a tutti gli Svizzeri e Germani, che invocano Gesù Cristo», dissuade dall'accettare la convocazione del Concilio, qual era fatta, ma che la riformassero; e li mette in sospetto della gran premura che n'ha il papa. Pontifex qui, id ætatis, non satis firma est valetudine, ne nocturnum quidem tempus sibi ad quietem relinquit; magnam copiam consultorum habet, quibuscum ad multam noctem sermonem producit; interdum autem jurisperitos, aut usu rerum probatos, aut astutos homines, addite autem si vultis improbos, consulit.
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