Anche intiere famiglie sciamarono, come i Liena, gli Jova, i Trenta, i Balbani, i Calandrini, i Cattani, i Minutoli, i Buonvisi, i Burlamacchi, i Diodati, gli Sbarra, i Saladini, i Cenami, che poi diedero alla Svizzera utili cittadini, e alla repubblica letteraria personaggi illustri529.
Questi profughi erano stati condannati per eretici e confiscatine i beni, ma ciò piuttosto per mostra, attesochè erasi lasciato ad essi il tempo di metter al coperto le sostanze. Spirato il termine assegnato al ritrattarsi, Paolo IV aveva invocato il braccio secolare affinchè i renitenti fossero tradotti al Sant'Uffizio, e in fatto tre cittadini vennero arrestati. I senatori imputarono di queste durezze il loro vescovo, che disgustato da contrasti giurisdizionali, coglieva ogni occasione di fare sfigurar la sua patria. Contro sei profughi fu eretto processo a Roma, e arse le loro effigie; e il Governo lucchese s'affrettò a dichiararli ribelli e staggirne i beni, prima che vi mettesse mano l'Inquisizione. Michele Diodati, citato a Roma dall'Inquisizione, rinunziò al posto d'anziano por andar subito a scagionarsi, ma non vi riuscì che dopo due anni. Nel 1558 si proibiva ogni colloquio o corrispondenza colle persone dichiarate eretiche, o contumaci alle chiamate del Sant'Uffizio.
Il senato lucchese accettò i decreti del Concilio di Trento, e la bolla sulla stampa: obbligò gli albergatori a dar nota di tutti i forestieri sospetti di male dottrine: escluse dagli uffizj i discendenti fin al secondo grado di quelli dichiarati eretici: col che meritò che Pio V mandasse il principe Colonna a presentar alla repubblica la rosa d'oro benedetta, che suol darsi a gran principi in segno d'affetto.
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