Questi tre rapporti sono indispensabili onde percepir l'unità come Dio vivo e vero; onde il concetto fondamentale di Dio trino è essenziale all'idea di Dio uno. Qui non c'è l'assurdo dell'uno che fa tre; nè l'unità è infirmata, giacchè la trinità non afferma tre Dei, ma un triplice rapporto interiore nell'essenza intima d'un Dio unico, in virtù del quale esso è Dio uno, attuale, vivente: è, vorrei dire, il contenuto vivente della sua unità, senza del quale sarebbe un'astrazione vuota.
Calvino perseguitò d'invettive Valentino Gentile, come uom da nulla, il quale porge a bevere il fango che attinse alla pozzanghera di Serveto535, e al gusto corrotto vuol persuadere sia dolce liquore e buona bevanda. Ma l'antitrinitarismo diffondeasi per la Svizzera e ne' Grigioni: e a Lione v'avea poeti che sponeano in versi le dottrine di Valentino. Perchè dunque l'uniformità, almeno a Ginevra, non fosse compromessa, Calvino stese un formulario che la Chiesa italiana di colà dovea giurare, contenente la più ortodossa definizione di quel mistero, e la promessa di non intaccarla direttamente o indirettamente. Firmaronlo cinque italiani, sette ricusarono, fra cui Andrea Ossellani, Marco Pizzi e Valentino, il quale però, non disposto a morir come Serveto, l'accettò poi, ma presto tornò a insegnar le sue fantasie e diceva: «Confesso che il Dio di Israele, che le sante carte ci propongono pel solo vero Dio, e che ventosi sofisti negano abbia un figlio, è il padre di nostro signor Gesù Cristo; e questo, da lui mandato, in quanto è la parola, è il vero e natural figlio del Santo Dio padre onnipotente»536.
| |
Dio Dio Dio Dio Dio Valentino Gentile Serveto Svizzera Grigioni Lione Valentino Ginevra Calvino Chiesa Firmaronlo Andrea Ossellani Marco Pizzi Valentino Serveto Dio Israele Dio Gesù Cristo Santo Dio
|