Bruciato poi il Serveto, l'invitò a una conferenza, ed esso vi si condusse; ma perchè l'intollerante eresiarca negò stendergli la mano, e voleva costringerlo alla professione di fede, egli credette più sicuro passare a Tubinga, indi a Berna; ma quivi pure perseguitato come antitrinitario da Calvino, benchè si ritrattasse, dovè partirne, nè sembra vero che prima di morire tornasse cattolico540.
Suo discepolo era Giulio Pacio cavaliere vicentino (1550-1635), portento di sapere in fanciullezza. Fuggito con altri compatrioti a Ginevra, vi sposò una delle profughe lucchesi, ed ebbe cattedra di legge colà, poi ad Eidelberga, a Sedan, a Nimes; ed era a gara disputato dalle Università di Francia e d'Italia per le opere sue di diritto e di filosofia, ora cadute in dimenticanza. A Montpellier ebbe scolaro il famoso Peiresc, il quale faticò per tornarlo cattolico, ottenendogli qualche cattedra ben proveduta. Dopo molti anni abjurò in fatto; allora a Padova insegnò diritto civile, poi conseguì di tornar a Valenza, ove morì. In un'elegia latina diede il compendio della propria vita.
Risoluti antitrinitarj furono i sienesi Dario Soccino e i suoi fratelli, Alberico che professò giurisprudenza a Oxford (-1608) con eleganza ed erudizione541; e Scipione che dettò ad Eidelberga e altrove, e latinizzò i due primi canti della Gerusalemme Liberata appena usciti.
Lelio Soccino nel 1546 ancor giovanissimo fu ammesso nell'Accademia di Vicenza, ove tenea conferenze per ispiantar la credenza in Cristo; e per cogliere meglio il senso della Bibbia, studiò il greco, l'ebraico, l'arabo.
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