Eodem Bernardinus Ochinus confugerat, et præter cœteros magno concursu et assensu audiebatur etc.
Esso Commendone al cardinale Borromeo scrivendo il 6 luglio 1564, dopo narrato del libro del Sarniscki calvinista, soggiunge: «Monsignor Varmiese ebbe jeri avviso di Posnania che lì s'intendeva per lettere dell'arcidiacono di Cracovia come frà Bernardino Ochino era venuto in Cracovia, e che apertamente si era accostato a' Trinitarj, e che apportava di più non so che altro dogma di poligamia». E da Parzow il 28 febbrajo 1565: «Gli eretici di questo regno, vedendosi fra loro così divisi, per far pruova se possono in qualche modo ridursi tutti sotto una setta, ed unirsi insieme contro i Cattolici, jeri ed oggi nelle case di tre principali eretici hanno fatto tre conventicole di Confessionisti, di Sacramentarj e di Trinitarj, e preso partito di tentare se possono per qualche via accordarsi con gli altri. Io da un di loro, il quale vacilla alquanto, e suole venir da me talvolta, ho inteso come, la state passata, essi Trinitarj avevano risoluto di far un conciliabolo generale in Polonia, al qual fine erano venuti a Cracovia di Transilvania il Biandrata, di Moravia l'Alciato, il Statorio (Stancario?) e il Gentile, e di Germania l'Ochino: ma dagli editti fu poi interrotto questo loro disegno, e i sopradetti furono costretti fuggirsi fuori del regno, eccetto l'Ochino, il quale fu intrattenuto secretamente, finchè uscendo anch'esso ultimamente dal regno, se n'è morto in Slesia».
Anche il cardinale Osio, scrivendo a Nicola Cristoforo Radziwil intorno alle infinite sette pullulanti in Polonia, soggiunge: Fortasse non ignoras in dubium nunc revocari (quod etiam apud et ethnicos facere capitale fuit) num sit Deus qui rerum humanarum aliqua cura tangatur.
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