Il Soccino fu dunque il vero e risoluto eresiarca, poichè non rispettò limiti nel proclamare i diritti della ragione: Lutero e gli altri aveano secolarizzato la religione, egli secolarizzò Dio; e se anche non osò apertamente sbandire il soprasensibile, negò tutti i dogmi, insegnò a scredere, fu il padre del razionalismo, che è l'eresia de' tempi nostri.
Fausto Soccino insegnava anche errori sociali, ed esagerando la dottrina della mansuetudine evangelica e del perdono, negava non solo la legittimità della guerra, ma quella pure di qualsiasi magistratura che potesse recare a una coazione qualunque. Chi denunziasse un'ingiustizia o una violenza fattagli, commetteva un atto di vendetta, repugnante alla pratica generosa della morale cristiana: perocchè Cristo nel sermone sul monte avea detto: «Sapete che fu scritto, occhio per occhio, dente per dente. Io vi dico, Non resistete al male; e se alcuno vi batte la guancia destra, presentategli anche l'altra».
Questa dottrina fu sostenuta da' suoi discepoli, portandola a negar il diritto penale, e principalmente la morte. S'appoggiavano essi a un celebre passo di Lattanzio, che proscrive e la guerra e la denunzia dei delitti552 e Ostorod, teologo de' più reputati in quella setta, appoggiandosi al Nuovo Testamento, proclamò che il magistrato cristiano pecca mandando al supplizio i malfattori. Schmalz vi aggiunse questo riflesso, che l'uccisione del colpevole può produrre la perdita della sua anima: Weigel diffuse quest'insegnamento in popolari istruzioni; e tutti i dottori di quella setta impugnarono la legittimità della pena di morte: Cristo perdonò all'adultera e rimproverò san Pietro che aveva adoperato la spada; e san Paolo disse che armi de' Cristiani devon essere solo le spirituali, non la spada e la forca553.
| |
Soccino Lutero Dio Soccino Cristo Lattanzio Ostorod Nuovo Testamento Weigel Cristo Pietro Paolo Cristiani
|