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      I due organi collocati con le orchestre ne’ due vani sono ricchi de’ più bizzarri intagli, dorati ad oro fino. Ornano poi le cappelle molti lavori a commettitura di marmi scelti e svariati, ed han tutte un balaustro di marmi, parimente commessi in forma di fogliami a traforo; e sopra, aliti lavori di bronzo a getto, con in mezzo un cancellino composto dello stesso lavoro e metallo.
      Delle pitture, i tre quadri sulla porta, nei quali è rappresentato l’arrivo in Napoli e l’accoglimento qui avuto dalle monache greche; come parimente quelle collocate tra’ finestrini, che sono pur de’ fatti della vita di san Gregorio; quelle dei piccioli scompartimenti sopra gli archi, le altre della cupola, e quelle infine del coro grande, che figurano storie di san Benedetto, son tutte di mano del Giordano. Ed è a notare, che, dei tre quadri sulla porta, in quello che è a sinistra dell’osservatore, nel volto dell’uomo in atto d’indicare un luogo alle monache arrivate al lido in una barca, il pittore dipinse sé medesimo dell’età di circa cinquant’anni, quanti allora ne contava.
      Dietro l’altar maggiore, che è costrutto con disegno di Dionisio Lazzari, mirasi la gran tavola dell’Ascensione del Signore, opera di Bernardo Lama. Nella prima cappella del lato destro della chiesa è il quadro dell’Annunziata di bel colorito, dipinto da Pacecco De Rosa. La terza cappella è dedicata a san Gregorio Armeno, ed è più grande e meglio ornata delle altre; sull’altare, in mezzo a due colonne di rosso di Francia, si vede un assai pregevol dipinto di Francesco di Maria, e rappresenta il santo vescovo assiso e corteggiato dagli angeli; su i muri laterali è figurato in due composizioni il Santo, men-


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Misteri del chiostro napoletano
di Enrichetta Caracciolo
pagine 337

   





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