«Il clero secolare e regolare in tutta l’Italia ammontava nel 1857-58 a 189.800 membri, cioè 1 su 142 laici! Della qual somma a cifre tonde:
82.000 nel Napoletano e nella Sicilia.
40.000 negli ex Stati Pontifici.
31.900 nell’Italia centrale.
16.500 negli ex Stati Sardi.
10.700 nella Lombardia.
8700 nel Veneto, ossia 2/3 di quanti ecclesiastici ne conteneva la sola Roma, che pur ne contava 12.000!».
Inoltre avevamo nella sola Italia 269 tra arcivescovi e vescovi, il che equivale a poco meno della metà delle sedi vescovili d’Europa, cd a niente manco che ad 1/3 delle sedi vescovili dell’intero orbe cattolico, le quali erano da 814 a 816.
A questa cifra di 189.800 ecclesiastici, dimoranti in Italia, volendo ora aggiungere gli altri della stessa nazione, che non vi dimorano, perché distribuiti nelle diverse missioni, ed arrogere eziandio i chierici dell’ordini minori, i novizi, le monacande, e la classe delle così dette monache di città, si avrà a numero tondo la totalità di 200.000 in circa, il che risponde a un ecclesiastico sopra 46 uomini adulti!
Considerata la statistica generale, veniamo finalmente a quella di Napoli.
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Ecco come vent’anni fa eravi distribuito il clero secolare per qualità e per numero:
Arcivescovi
3
Vescovi
7
Capitolo de’ Canonici dell’Arcivescovado
30
Collegio degli Ebdomadari
22
Quarantisti della Metropolitana
18
Cappellani della Real Cappella del Tesoro di S. Gennaro
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