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      «Dall’altrui cattiveria salvatevi pur voi, come Dio vi ispirerà! Questo soltanto posso confidarvi che, se per vivere nel mondo di fuori, ci vuole prudenza come tre, qui dentro, credetemi, ce ne vuole come trenta. Nel mondo, le passioni, facili a dissiparsi, sono pur facili a lasciarsi maneggiare; ma, chiuse, compresse, condensate dentro questo vaso angusto, esplodono talora con siffatta violenza, da paralizzare l’intrepidezza e i calcoli del più insigne diplomata. A garantirvene, dunque, figlia mia, vogliate pur voi armarvi di un tantino di ipocrisia! C’è mensa senza sale? Del pari, senza l’ipocrisia non si campa. Seguite questo mio consiglio, ve ne troverete contenta».
     
      Col consenso dei superiori fu pregato un mio parente di rilasciare a mio favore un omologo di ducati 1000, di cederlo al monastero per compimento della somma di ducati 1800, e finalmente di obbligarsi a pagare ogni anno ducati 50 d’interesse. Accomodata la faccenda così, e fatti i rimanenti apparecchi, si destinò il primo giorno d’ottobre alla funzione dei miei voti, giorno anniversario della mia vestizione.
      Dovetti interrompere del tutto le private letture, ed abbandonarmi per più settimane alle pratiche di consuetudine. Nei dieci giorni che precedettero quello, mi furon dati gli esercizi spirituali, ed il canonico predicò al parlatorio.
      Dicono i preti la professione esser un secondo battesimo che lava tutti i precedenti peccati; la donna che morisse al momento di pro-
     
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      nunziare i voti monastici, andrebbe difilato in paradiso, nello stesso modo che fa l’anima del bambino morto subito dopo il battesimo.


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Misteri del chiostro napoletano
di Enrichetta Caracciolo
pagine 337

   





Dio