Di questa terra, bacio di Dio, fece un Golgota dei popoli. Or questo popolo si raddrizza, e come l’Angelo di Milton grida: Fuori razza di Caini! siate maledetti, maledetti, maledetti!
«Voi frattanto vi proclamate innocente: voi, partendo, implorate pietà per i vostri giovani anni, per la vostra intelligenza. Scusateci: se Dio vi tagliò per essere uno zoccolante, perché vi ostinate a voler restare re? Eppure, siete colpevole anche voi, come tutti i vostri maggiori; più d’essi tutti, anzi. Essi peccarono principalmente contro il loro popolo; voi peccaste contro l’Italia. Se l’Austria rimane ancora a Venezia, è colpa vostra. Se il papa tiensi ancora a Roma, è colpa vostra [...]. Sì, voi commetteste la massima delle fellonie contro l’Italia e gli Italiani, allorché sui campi lombardi soldati francesi e soldati italiani lottavano contro l’eterno nemico d’Italia, e i soldati vostri non vi erano. Se l’Italia avesse ancora avuti i centomila suoi figli, che comandavate, Napoleone III non avrebbe osato la grande disfatta di Villafranca. Vi proclamate innocente? Scusateci:
voi potete essere inetto; innocente no. Voi siete il Giuda d’Italia, e per voi non v’ha pietà.
«Ed ora, quale è ora la vostra condotta?
«Non voglio funestare la vostra agonia; tanto più che l’ultimo
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attentato vostro contro il popolo napoletano e contro Italia vi verrà meno. Voleste difendervi in Sicilia, nelle Calabrie, nei Principati, nella capitale stessa: vi si spezzò la spada nella mano. Ora volete imitare il duca di Modena menando via tesori, suppellettili, gioie, quadri, e volendo pur menare reggimenti e navile.
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