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      Furon di curiosi anni in Germania, quando cotesti libri uscirono e la gente ci trovava gusto! Che significava nella letteratura tale predilezione per la cavalleria e per le imagini del vecchio tempo feudale? Il popolo tedesco, lo credo bene, voleva prendere commiato per sempre dal medio evo; ma teneri di cuore, come noi siamo, prendevamo commiato con un bacio. Noi imprimemmo per l'ultima volta le labbra su le vecchie pietre sepolcrali. Qualcuno di noi, a dir vero, fece delle grullerie belle e buone. Ludovico Tieck, il fanciullo terribile della scuola, si mise a dissotterrare gli antenati dalle loro tombe, e dondolava ogni bara come fosse una culla, e con un vaneggiamento d'infantil balbutire ci cantava sopra, Nanna, nonnino, nanna.
      Io ho detto lo Scott, il secondo gran poeta dell'Inghilterra, e capolavori i suoi romanzi. Ma la lode va soltanto al genio di lui; i romanzi io non li posso per nessuna guisa comparare al gran romanzo del Cervantes, che molto avanza lo Scott di spirito epico. Il Cervantes fu, gią lo dissi, un poeta cattolico; e a ciņ dee per avventura quella grande serenitą epica, che come un cielo di cristallo cuopre e circonda il mondo varicolore delle sue creature: non mai il crepaccio del dubbio. Aggiungesi la calma nazionale del carattere spagnolo. Ma Gualtiero Scott apparteneva a una Chiesa che sottomette a rigorosa discussione anche le cose divine; come avvocato e scozzese era abituato alla discussione e all'azione; e anche ne' suoi romanzi, come nel suo spirito e nella vita, prevale il dramma.


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Conversazioni critiche
di Giosuč Carducci
Sommaruga Roma
1884 pagine 237

   





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