III.
IL BRINDISI.
Fu composto, secondo rilevň dai manoscritti il Salveraglio, nel 177850, che il poeta aveva quarantanove anni.
Č l'addio alla gioventú e all'amore: ha solo qualche somiglianza di occasione e di circostanze con qualche scolio anacreontico, ma l'intonazione č oraziana,
Eheu fugaces, Postume, Postume,
Labuntur anni...
oraziano il motivo
Intermissa, Venus, diuRursus bella moves? Parce, precor, precor.
Non sum qualis eram bonaeSub regno Cinarae. Desine, dulcium
Mater saeva Cupidinum,
Circa lustra decem flectere mollibusJam durum imperiis: abi
Quo blandae invenum te revocant preces51.
(Venere, tu ripigli dunque le guerre giá da tempo dismesse? Risparmiami, prego, risparmiami. Non sono quale io era sotto il regno di Cinara bella. Lascia, o fiera madre de' soavi amori, di volermi, giŕ indurito dal decimo lustro, piegare ai morbidi imperii: va dove carezzevoli t'invocano le preghiere de' giovini).
Le strofe del Brindisi - doppie, cioč a due periodi, ciascuno di quattro settenari - sono dello stesso metro giŕ aggraziato per la musica dal Rolli e trattato insuperabilmente dal Metastasio nella canzonetta Grazie agl'inganni tuoi. Sono dello stesso metro, se non in quanto il Frugoni, materialissimo ma pur tecnico rinnovatore di colori e di suoni, lo modificň rendendo sdrucciolo il primo verso d'ogni periodo tetrastico e aggiungendogli cosí pe 'l concitamento dell'ode quell'agilitŕ e sveltezza di mosse che nell'ondeggiamento melodico della canzonetta non potea avere. Il Frugoni, rinnovatolo in questa guisa, ne abusň per tutti gli argomenti, di nozze, di monacazioni e di lauree; un po' meglio lo usň nella ninna nanna alla culla del real principe di Parma don Ferdinando.
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