Le varianti, del resto, e le prime lezioni in questi versi sono poche o di poco momento: segno che vennero di gétto.
Eccoci all'intermezzo.
Che far? degg'io di lacrimeBagnar per questo il ciglio?
Ah, no; miglior consiglio
Č di godere ancor. 20
E il consiglio di Anacreonte: «Mi dicono le femmine - Anacreonte, se' vecchio: prendi lo specchio, mira, non ci son piú capelli, la fronte č pelata. - Per i capelli, se ci sono o se ne andarono, io non lo so: questo ben so, che a un vecchio tanto piú sta bene lo scherzar co' piaceri quanto piú gli č presso la Parca»53.
Se giá di mirti teneriColsi mia parte in Gnido,
Lasciamo che a quel lidoVada con altri Amor. 24
Č delle solite allegorie del vecchio fondo dei poemi d'amore del secolo xiv e dei romanzi della Scudčry del xvii passate nel linguaggio poetico dell'Arcadia.
Dove il mar bagna e circondaCipro cara a Citerea,
Lungo il margin della spondaBella nave io star vedea.
Cosí il Frugoni, e altrove ripigliava invitando:
La bella nave é pronta;
Ecco le sponde e il lidoDove nocchier Cupido,
Al mare, ei grida, al mare,
Belle che mi seguite:
Meco a imparar veniteL'arte che detta Amor54.
Nei versi del Parini stan male quei mirti teneri, per un difetto anche piú grave di quello che tutti sentiranno nella ripetizione del suono dentale: ed č, che l'aggiunta di teneri, conveniente al termine reale morale (amore) dell'allegoria, non si affŕ, anzi ripugna, al termine figurato sensibile (mirti). E un cotal poco strascicate nel manierismo anacreontico appaiono anche le strofe seguenti, ove con elle č una peregrinitŕ pesante, ed č lungo Or di cantar dilettami Tra' miei giocondi amici; ma non mancano i versi belli, che lascerň ammirare ai lettori, contentandomi io a fare la parte dell'avvocato del diavolo.
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