Amor si assidaSu la faretra dove l'arco ei posa;
E i bei nomi col dardo all'ara incida.
Due belle madri al fin, colme di puraGioia, stringansi a gara il petto anelo,
Benedicendo lor passata cura.
E non venal cantor sciolga suo zeloA lieti annunci per l'etą ventura;
E tuoni a manca in testimonio il cielo93.
Č una fantasia archeologica, vaga come un bassorilievo antico; e mostra il gusto plastico del poeta. Tutto nella vita, ma in quella vita senza cuore e senza testa, che finķ con la societą del Settecento, č invece quest'altro, che pare il séguito di quel del Frugoni:
O tardi alzata dal tuo novo lettoLieta sposa, a lo speglio in van ritorni,
E di fiori e di gemme in vano adorniE di candida polve il crin negletto.
La diva che al tuo sposo accende in pettoFervide brame onde bear suoi giorni
Vuol che piś volte oggi lo speglio torniA rinnovare il tuo cambiato aspetto.
Ecco a la bella madre Amore additaL'ombra che ad or ad or sul crin ti viene
La dissipata polvere seguendo;
E pur contando su le bianche ditaE fiso nelle tue luci serene
Guarda vezzosamente sorridendo94.
Graziosissimo, del resto, salvo il sesto verso, strascinato con quell'onde bear suoi giorni.
Ma nell'ode nuziale del '77 la prima novitą che il Parini trovņ fu del metro: fra tante migliaia d'impolverati sonetti e di canzoni strascicate e di compassate odi e di ecloghe e di capitoli e di ottave e di sciolti, venir fuori con delle strofette ottonarie andanti, sonanti, inebrianti di famigliare letizia:
Č pur dolce in su i begli anniDe la calda etą novella
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