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      «Quante cose e tutte belle - nota a questo punto un degli amici biografi, il Bramieri - potuto avrebbe98 il poeta collocare fra la terza strofe e la quarta! E al suo pennello delicato e sicuro non sarebbe mancata l'arte del velo modesto; ma la casta sua musa, schiva di quelle dipinture che sono sempre pericolose, si slancia pudicamente d'un facil salto dal cominciar della sera allo spuntar del mattino. Che se vi piaccia di riconoscere in quel salto anche un altro intendimento, quello cioč che corrisponde alla nota apposta dall'autore della Nuova Elvisa alla sua lettera LV della parte I, verrete cosí a confermare vie maggiormente che egli č poeta del cuore per eccellenza99.» «O amore, - annotava il Rousseau - s'io rimpiango l'etŕ in cui l'uom ti gusta, non č per l'ora del godimento, č per l'ora che lo segue.»
     
      Quando il sole in mar declinaPalpitare il cor si sente:
      Gran tumulto č ne la mente:
      Gran desio ne gli occhi appar.
      Quando sorge la mattinaA destar l'aura amorosa
      Il bel volto de la sposaSi comincia a vagheggiar.
     
      Bel vederla in su le piumeRiposarsi al nostro fianco,
      L'un de' bracci nudo e biancoDistendendo in sul guancial:
      E il bel crine oltra il costumeScorrer libero e negletto,
      E velarle il giovin pettoChe' va e viene all'onda egual.
     
      Bel veder de le due goteSul vivissimo colore
      Splender limpido madoreOnde il sonno le spruzzň;
      Come rose ancora ignoteSovra cui minuta cada
      La freschissima rugiadaChe l'aurora distillň.
     
      Bel vederla all'improvvisoI bei lumi aprire al giorno;
      E cercar lo sposo intorno,


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Conversazioni critiche
di Giosuč Carducci
Sommaruga Roma
1884 pagine 237

   





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