Chi a questo dio oserą compararsi?
Giovanni Fantoni, fra tanto altre imitazioni che fece, riprodusse anche ammodernato, in un epitalamio per patrizi veneti, questo carme di Catullo, e specialmente l'invocazione ad Imeneo, cosķ:
Voi donzellette amabili,
A cui trilustre palpitaNel colmo petto il core,
E spesso il volto mostraUn mal celato amore;
Perché discenda facileIl dio, sciogliete un cantico;
- Dal sacro orror pimpleo,
Dalle materne selveScendi, Imene-Imeneo.
Te d'ogni stirpe chiamanoSpeme le madri e i tremuli
Vecchi con voce fioca,
Te il garzoncello imberbe,
Te ogni donzella invoca.
O di costumi agli uominiDolce maestro ed arbitro,
Dal sacro orror pimpleoDalle materne selve
Scendi, Imene-Imeneo.
Tu a re sdegnati e ai popoliPace ridoni e candida
Fe' di pensier concordi,
Tu in amistade unisciLe famiglie discordi.
E tu soave imperioStendi dall'austro a borea
Dal sacro orror pimpleo,
Dalle materne selveScendi, Imene-Imeneo.
Per te la zona timideL'intatte spose sciolgono
A lusinghiero invito,
E cedon lagrimandoAl cupido marito
Per te fama non temonoCasti Cupido e Venere.
Dal sacro orror pimpleo,
Dalle materne selveScendi, Imene-Imeneo.
Scendi, dator beneficoDi gioia e di dovizia,
Protettore fecondoDelle cittą, dei campi,
Animator del mondo106.
E il Leopardi die' luogo anche a questi versi nella sua Crestomazia poetica. Ahimé! Č vero per altro che nella chiacchierata poesia italiana ce n'č di peggio.
Poi che i vóti delle vergini e del poeta hanno attirato il nume la cui presenza guarentisce la santitą dell'amore, e i fanciulli con le fiaccole aspettano alla porta per l'accompagnamento a casa del marito, č pur tempo che la sposa si mostri.
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