Pagina (226/237)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Questi era Ugo Foscolo, noto allora per sonetti ed anacreontiche, e sopra tutto per molte terzine dantesche; e che avea già consegnato alla compagnia del teatro Sant'Angelo il suo Tieste, sua prima tragedia, che eccitava in tutta Venezia una grandissima aspettazione, e ch'io vidi poco dopo in quel teatro accolta con applausi quasi incredibili, e replicata per ben trenta sere, onde appagare que' cencinquantamila abitanti che volevan tutti sentirla. Io lo conobbi quasi appena arrivato a Venezia, ed a lui mi condusse Niccolò Delviniotti, mio concittadino, di sempre cara ed onorata memoria. Lo rivedea poscia sovente in Milano nell'ultima guerra, ma quanto diverso di quello di prima! Quell'uomo che vantavasi d'esser povero, e di non cibarsi d'altro che di riso e pane, e che andava sudicio e malvestito, tu lo avresti veduto tutto attillato e pulito, in un ricco quartiere, farsi abbigliare da capo a piedi dal suo servitore, frequentare le mense de' grandi e venire predicando i comodi della vita... Egli per altro, sia detto a lode di lui e della verità, non prostituí mai il santo ministero dell'uomo di lettere, né serví alle occasioni, né ai governi, né ai principi; pur beato se non si fosse lasciato sedurre alle lusinghe del lusso di una corrottissima metropoli, che opprimendolo di debiti sparse di grande amarezza e affrettò i suoi ultimi giorni in mezzo al vigore delle sue onorate fatiche113.»
      In questa pagina vive tutto il Foscolo di diciotto anni co' fremiti e coi versi che udimmo: strana apparizione in quell'inverno dal '96 al '97 che diè l'ultimo e il piú allegro carnevale alla repubblica di Venezia, presso a crollare senza resistenze, senza difese, senza rimpianti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Conversazioni critiche
di Giosuè Carducci
Sommaruga Roma
1884 pagine 237

   





Ugo Foscolo Sant'Angelo Tieste Venezia Venezia Niccolò Delviniotti Milano Foscolo Venezia