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      Nuova zuffa, nuovo spartimento, nuovo constituirsi delle parti davanti la Nena: la quale prima di decidere vorrebbe provare per un mese anche Pasquino. Menicozzo duro al no. Per finirla, Lodovico dą ai contendenti due spade e due grandi targhe: si vincano la femmina a colpi di ferro. Dal duello buffonesco esce vincitore Pasquino, e canta la sua vittoria con uno strambotto che chiude l'ecloga. – Il «faceto uomo» Piero Antonio Legacci dello Stricca, pur senese, compose tra molte altre ecloghe una intitolata Bernino, che dal 1516 al 1531 ebbe quattro edizioni. Bernin contadino invita il padrone per la festa di San Godenzio a Gaiole. Costantino il padrone ci va; e invaghitosi della Lena moglie di Bernino, una stiattona gią stazzonata dal prete del luogo, fa mettere in prigione Bernino per quattrini che dee averne, e si gode la Lena. Ma Ortensia, moglie sua rimasta a cittą, l'ha fatto spiare; e per ammenda fa venirsi un amante a trovarla la notte stessa. Finisce che i mariti, contadino e cittadino, saputo l'un dell'altro e delle lor mogli, si mettono d'accordo cantando un canzoncino. – E altre ve ne ha di quest'ecloghe, dove i preti adulteri escon fuori in paramenti sacri portando reliquie e benedicendo. Ahimč, la poesia rusticale italiana č una continua calunnia del popolo di campagna; per il quale i cittadini de' liberi comuni non ebbero che disprezzi e onte, considerandolo come una razza inferiore di servi della gleba, coi quali essi non parteciparono mai la repubblica, anzi successero nell'oppressione a' feudatari.


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Su l'Aminta di Torquato Tasso
Saggi tre
di Giosuč Carducci
Sansoni Firenze
1896 pagine 129

   





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