Ed Epivolo racconta piú cose, come primo archimandrita dell'Addiaccio fu il gran Silvano il quale avea cantato la civetta e la salsiccia, come a riverenza delle sante muse i primi fondatori pervennero al numero di nove, e a contemplazione poi di Silvano si aggiunsero cinque in onore delle Grazie, di Citerea e di Mercurio; ma, quando Silvano volle intrometterne un altro dedicato a Pale e poich'egli seminava zizzanie Alzando i Rozzi e deprimendo i buoni, gli Addiacciati furono d'un sol animo a cacciarlo con i seguaci suoi;
ond'ei di dogliaPoscia del fallir suo pagň l'estremo.
E qui a buona ragione l'Affumato interrompe:
Ad uom qual era quel dovevi pureSopportargli qualcosa.
Il che tutto combina con quel po' che sappiamo dell'ammutinamento degli Addiacciati contro il primo archimandrita e delle gare e invidie che sforzarono il Firenzuola a lasciare il suo bel Prato.(49) Fosse cagione all'ammutinamento qualche inclinazione che il Firenzuola mostrasse per i Rozzi o per alcuno de' Rozzi di Siena (alzando i Rozzi)? Del resto, da poi che il nostro prologo discorre di Silvano, come giŕ morto, Agnolo dunque morí prima di quel che si creda, prima, cioč, del 1545.
L'autore della Silvia, ce lo dice il prologo, č un giovine fiorentino non ancora ventiduenne, che dimora in Prato dalla ristorazione in poi de' Medici. La commedia fu recitata nelle nozze di Amarilli, ed č partita in cinque atti. Dicitori sono di tre ordini diversi: numi, Venere e Cupido: pastori nobili, Panfilo e Silvia: pastori rusticali, Silvicola e Murrone: c'č anche un romito e un Allirone servo: c'entra dunque l'elemento lirico, il pastorale arcadico, il rusticale.
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