Gli si presenta una ninfa, che si scuopre per Venere: altra scena lirica, in versi sciolti e in strofe a rima ripercossa. Venere conforta Panfilo a darsi pace: č presso Amore che vuol congiungere in matrimonio i due amanti. Se ne vanno. Succedono Silvia e Murrone: scena, in ottave, giocosa per le dichiarazioni amorose di Murrone a Silvia, a cui vuol dare a intendere che Panfilo ha presa un'altra amanza. – Atto quinto. Silvia, la quale ha creduto al reo Murrone (terzine), vuol darsi la morte (ottave). L'apparizione di Cupido (endecasillabi con rima al mezzo) la riconforta. Sopraggiunge Panfilo; e gli sposi sono congiunti in matrimonio col rito cristiano (strofi) dal romito, innanzi a cui dicono il sí, testimoni Cupido e Venere. Eccoti (e qui ottave) Murrone a dire e far villanie: di che Panfilo sdegnato lo lega a un albero; fin che č sciolto dal servo Alirone, e tutto finisce in pace e allegria con una ballatella di Silvia.
Questa cosí detta commedia, che ha de' versi del Poliziano interi interi, presenta, piú largamente dell'ecloga senese, un tentativo di mescolanza della rappresentazione mitologica e della realistica con entro un elemento idillico. Ma siamo ben lontani dalla favola pastorale, alla cui maniera piú tosto offre qualche somiglianza di stile nel suo verso sciolto il Sacrifizio del Firenzuola, a punto perché il Firenzuola fu de' primi a usar quel metro con le rimembranze antiche.
VIII
Tra l'Amaranta del Casalio, un faentino di scuola toscana, nella quale si credé vedere l'importanza d'un momento d'evoluzione che non ha di certo, e il Sacrifizio del ferrarese Beccari nel quale vedremo di certo la prima forma della favola pastorale, dolevasi un critico straniero non si fossero abbastanza ricercati i passi di mezzo o i gradi del passaggio.
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