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      Intanto non quella povera ecloga senese di amicizia, nella quale egli non conoscendola sospettava pure qualcosa.(50) Qualcosa invece č nell'altra ecloga senese e nella commedia pastorale fiorentina da me ricercate ora ed esposte ma sono somiglianze accidentali della materia in operucce efimere e non conosciute oltre il breve luogo ove stentatamente nacquero e oltre il giorno e l'occasione cui servirono; accenni inconsci, non passi dell'arte. Tali passi sarebbero per avventura da ricercare in altre operette, intorno alle quali s'č fatto in questi ultimi anni un gran discorrere, che l'umiltŕ loro nel secolo che le vide produrre non sarebbesi mai aspettato? Vediamo.
      Giovanni Agostino Cazza o Caccia, un lombardo che aveva militato per la Spagna sotto il De Leva, nel quarto decennio del secolo mise su in Novara una «accademia dei pastori»; nella quale egli diventň Locrito, e al cui divertimento compose due ecloghe, l'Erbusto in tre atti e la Filena in quattro.(51) – Erbusto pastor maturo č innamorato della pastorella Flora, amata dal giovane Ameto. I due rivali s'incontrano e scambiano parole e busse; ma il savio Locrito interponesi e induce Ameto a lasciare ad Erbusto la fanciulla, e questa che sopravviene persuade a dar la mano ad Erbusto. La fanciulla poi cambia voglia, ed Erbusto se ne richiama alla madre di lei, Creonta. Se non che il colloquio conduce a scoprire che Flora non č figlia della Creonta, ma č Nivetta propria figlia di esso Erbusto rapitagli bambina nella guerra di Piemonte.


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Su l'Aminta di Torquato Tasso
Saggi tre
di Giosuč Carducci
Sansoni Firenze
1896 pagine 129

   





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