1) e quello di Silvia (ivi, sc. 2), e il racconto del rinvenire d'Aminta (a. V, sc. 1), anche, il coro dell'atto primo ed il soliloquio del satiro nel secondo; finché la musicň tutta un gesuita siciliano, Erasmo Marotta, morto in Palermo nel 1641.(103)
Con la musica trionfava la pastorale. In vano ipercritici e aristotelici armavano argomenti vecchi e nuovi: prima Giasone Nores contro il Pastor fido;(104) poi contro la pastorale in genere e contro gl'italiani in specie, per il nuovo gusto francese, il gesuita del grand sičcle, Renato Rapin, «il padre Rapino – diceva quel grave Fontanini – che si puň dire il Radamento della pastorale»;(105) finalmente, per amore della vecchia tragedia greca, quel tanto poderoso filosofo quanto esile poeta Gian Vinc. Gravina.(106) Contro italiani e francesi, e in generale contro la tirannia accademica aristotelica, per la pastorale e la tragicommedia e specialmente per il Pastor fido, levava le armi il dotto olandese Gherardo Vossio nelle classiche Instituzioni poetiche.(107) Né perň avea tutt'i torti il p. Rapin trovando che il Tasso il Guarini il Bonarelli e piú il Marini producessero una troppo squisita eleganza di pastori; e qualche ragione aveva il Gravina pigliando le cose piú d'alto. La pastorale č, in fondo, un genere che dall'idealizzazione sdrucciola facilmente nel falso; ma uscita dal cuore e dall'ingegno d'un vero poeta aveva sedotto il popolo. «L'ecloga divenne pastorale per opera del Tasso con somma lode sua e con tanto applauso del mondo, che pare che oggi gli uomini si risolvano di non leggere o non scrivere altro che pastorali» attestava fino dal 1601 un apologista del Pastor fido.
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