La carica dell'ordine equestre di gran Postòli della corona, vocabolo che significa panattiere, l'avea ottenuta dal re Augusto terzo; era decorato dell'ordine insigne dell'Aquila Bianca, ritornava allora dalla corte di Berlino alla quale era stato accreditato dal nuovo re suo amico per certa secreta commissione nota a tutti. Di questo re egli era il favorito, ed a lui dovette in seguito la sua fortuna, poiché ricolmato ei fu di benefici. Vero è anche che il gran favore cui era asceso l'avea meritato col proprio suo valor guerriero, con la fedeltà con la quale gli era stato compagno, quando, qualche anno prima ch'egli fosse eletto re, era stato alla corte di Pietroburgo, dove divenne adoratore delle eminenti qualità, dello spirito e della avvenenza della gran duchessa di Moscova, ora gloriosissima imperatrice. Questo cavaliere meritava realmente la predilezione dell'amico monarca, poiché, come l'era stato quand'egli era suo eguale, così, quando giunse allo splendor del trono, fu sempre pronto e quasi cieco esecutore de' suoi ordini ad ogni occasione, e non con men di fervore, quando si trattava di esporre pei di lui servigio ad evidente rischio la propria vita. Ei fu quell'intrepido, che combatté e si fe' nemica tutta la nazione polacca, e da principio quella considerabil parte, che malcontenta si armò, quando la dieta di convocazione stabilì di porre il diadema reale sulla testa di Stanislao ora regnante, ch'egli adorava. Verso la metà dell'anno 1766 il re gli conferì la molto utile carica di Lofcig, o sia gran cacciatore della corona, mentre giacea ferito dalla pericolosa pistolettata che il veneziano gli die' nel duello di cui siamo per parlare.
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