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      Io poi non seppi mai intendere come quel piatto potesse in fatti esser tanto difficile, mentre il trovavo dapertutto, e dapertutto egualmente perfetto, ma mi guardavo di spiegarmi, poiché, dopo che la regina ne aveva fatto l'elogio, mi avrebbero fischiato. Fu deciso che non v'era che il cuoco della regina che potesse vantarsi di comporlo alla perfezione.
      Quella parola che quel giorno il re di Polonia disse al veneziano per non sapergli che dire, fu cagione del duello, poiché, se il re non gliel'avesse comandato, è cosa certa che egli non sarebbe mai andato ad annojarsi alla commedia polacca. Egli vi andò, e, dopo il primo ballo ch'ei vide, stando dietro alla sedia del re nel palchetto proscenio, avendo osservato che S. M. avea battuto le mani alla ballerina Casassi, gli venne voglia di andar in scena a complimentarla, poiché il re quel giorno non era stato generoso del suo applauso che ad essa sola. Egli andò prima in passando a fare una visita alla ballerina veneziana nel suo camerino, dove stavasi alla sua teletta per il secondo ballo, ma non v'era entrato appena, che videsi comparire d'innanzi il Postòli assai torbido in ciera. Il veneziano, vedendolo comparire accompagnato dal Bissinski vestito alla polacca e tenente colonnello del suo reggimento, se ne andò facendogli umilissima riverenza. Que' cortigiani galanti, che fanno al di là de' monti cortesi visite ne' loro camerini alle sedicenti virtuose, usano andarsene allorquando un nuovo visitatore arriva; e questa si chiama urbana civiltà, poiché è impiegata per far piacere a due, ed il patto tacito è reciproco.


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Il duello
di Giacomo Casanova
pagine 65

   





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